Avari

Avari, popolazione nomade che fino al IV secolo era residente nel bacino del lago Baical, e più avanti nel bacino del Danubio. Durante la grande migrazione svolsero un ruolo importante nella storia dei croati. Nella seconda metà del VI secolo si stabilirono alla foce del Danubio, e al servizio bizantino sconfissero gli Anti e gli Slavi che erano alleati. Nelle due campagne contro i Franchi, nel 562 e nel 565, arrivarono fino ad Albona (Labin), ma furono respinti dagli avversari.

Insieme con i Longobardi, nel 567 sconfissero i Gepidi, e dopo che i Longobardi nel 568 si trasferirono sulla penisola appenninica questi diventarono i padroni della Pannonia, soggiogando le tribù slave locali. Dopo la conquista della Pannonia, Bisanzio, minacciata dai Persiani, gli assegnò nel 574 una parte di Sirmia (Srem), ma essi, nel 582, occupano Sirmio (l'antica Sirmium), città strategica per le irruzioni verso Costantinopoli. Nei decenni successivi gli Avari combatterono ripetutamente contro Bisanzio nei Balcani insieme alle tribù slave che avevano assoggettato, e con frequenti campagne saccheggiano i territori dei loro vicini a ovest (i Bavari e i Longobardi). A cavallo tra il VI e il VII secolo penetrano in Italia attraverso l'Istria settentrionale. Dopo il fallito assedio di Costantinopoli (626) il potere degli Avari cedette e il loro impatto venne limitato alla Pannonia. Stando al racconto dell'imperatore bizantino Costantino VII Porfirogenito, i croati, durante il regno dell'imperatore Eraclio (610-641) in alleanza con Bisanzio nella guerra contro gli Avari, conquistarono la Dalmazia, dove si stabilirono definitivamente. I croati parteciparono alla guerra di Carlo Magno come alleati dei Franchi (principe Vojnomir), stabilendo indi sul territorio il Principato della Bassa Pannonia. Il resto di popolazioni avare si è mantenuto fino al X secolo sul territorio croato e intorno all'odierno Gyor in Ungheria. Tra i medievalisti austriaci degli anni 1980 era molto attuale la teoria sull'origine avara dei croati, mentre tra gli storici croati è stata accettata da Nada Klaić.

BIBLIOGRAFIA: J. Kovačević, Avarski kaganat, Beograd 1977; W. Pohl, Die Awaren, München 1988; N. Klaić, Povijest Hrvata u srednjem vijeku, Zagreb 1990; W. Pohl, Osnove hrvatske etnogeneze: Avari i Slaveni, u: N. Budak (urednik), Etnogeneza Hrvata, Zagreb 1995; L. Margetić, Neka pitanja etnogeneze Hrvata, Radovi Zavoda za hrvatsku povijest, 1995, 28.

I. Jurković

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J. Kovačević, Avarski kaganat, Beograd 1977; W. Pohl, Die Awaren, München 1988; N. Klaić, Povijest Hrvata u srednjem vijeku, Zagreb 1990; W. Pohl, Osnove hrvatske etnogeneze: Avari i Slaveni, u: N. Budak (urednik), Etnogeneza Hrvata, Zagreb 1995; L. Margetić, Neka pitanja etnogeneze Hrvata, Radovi Zavoda za hrvatsku povijest, 1995, 28.