Malvasia istriana bianca, la più diffusa sorta bianca istriana autoctona della vite, e seconda per la diffusione nella Repubblica di Croazia. Si distingue per i grappoli di media grandezza e grandi con una o due ali più piccole, raramente di forma cilindrica, di peso dai 120 ai 200 g.
L'acino di media grandezza e di colore verde-giallo (alla parte esposta al sole giallo oro), con la membrana fine e la polpa soda e succosa. La foglia è del colore verde scuro brillante, a tre lobi, palmata, con il seno principale chiuso o a forma di lira. Il tralcio è molto forte, con grossi e lunghi internodi, e secondo la base scelta, di vegetazione folta o mediamente folta. Nelle vigne curate la produzione è buona e costante. Le fasi dello sviluppo (fenofasi): la germinazione si svolge nella terza decade d'aprile, l'inizio della fioritura alla metà di giugno, l'inizio della maturazione degli acini alla metà d'agosto, e l'uva raggiunge la piena maturazione nella seconda metà di settembre. In alcune fasi la specie è più sensibile (la dispersione, la sensibilità verso le macchie nere, ecc.). La malvasia può dare eccellenti risultati sia sul tralcio lungo che sul corto. Il raccolto è continuo e sostanzioso, e dalla buona all'eccellente qualità. Si coltiva su tutti i tipi di terreno in Istria, e la qualità migliore raggiunge sui terreni grigi del Buiese. Il vino ottenuto va dal medio forte al forte (11 - 13 percentuali di volume d'alcool), è di acidità debole e con quantità abbondante di estratti. Il colore dipende dalla tecnologia del processo di lavorazione e dalla cura; con la tecnologia moderna di produzione si ottiene il vino di colore chiaro, giallo paglia con l'accentuata nuance verde, mentre con la tecnologia tradizionale di produzione il vino ha i toni giallo scuri. L'odore del vino è molto piacevole, fruttato - floreale, con l'aroma caratteristico della specie che ricorda l'odore del fiore d'acacia. Dagli aromi fruttati di fermentazione prevale l'odore di mela verde e di mandorla. Il sapore del vino è pieno e armonico, di ben accentuata freschezza e di piacevole acidità, e nel vino maturo si può percepire anche il sapore di mandorla amara. Nelle buone annate sulle posizioni scelte di vigneti, dopo i soliti periodi di raccolto, sui tralci si lasciano dei grappoli di malvasia, che possono raggiungere alte concentrazioni di zuccheri. Da questi grappoli è possibile produrre il vino santo, che spesso contiene il minore o il maggiore residuo di zucchero non fermentato. È categorizzato tra i vini di alta qualità; è di colore dal giallo oro all'ambra, e di ricco bouquet che richiama il miele, l'uvetta e caramella. Lo distingue l'alta percentuale d'alcool contenuto (13,5 - 15 di percentuale al volume), è ricco d'estratto (25 -35 g/l), ha il sapore pieno e ricco nel quale l'acidità relativamente alta e il residuo dello zucchero non fermentato sono in armonia. Secondo i dati ufficiali, in Istria ci sono 1513 ettari coltivati con la malvasia, però si stima che è diffusa su una superficie di 3000 ettari cca. Questa specie è raccomandata in tutti i vigneti istriani, e nelle condizioni agroecologiche dell'Istria può raggiungere dei risultati eccellenti riconosciuti nel mondo.
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