Casa di Agrippina

La casa di Agrippina è una localitào archeologica situata in parte negli ambienti dell'OTP banca e nel cortile racchiuso tra gli edifici di Via Sergia e del Clivo di S. Francesco d'Assisi. Questo luogo ospitava un edificio abitativo austriaco, crollato in seguito ai bombardamenti del 1944.

Gli scavi archeologici durati da dicembre 1987 a giugno 1988 su una superficie totale pari a 550 m² hanno portato alla luce pezzi di ceramica di diversi periodi tra il VI sec. a.C. e il VI sec. d.C. nonché resti di edifici risalenti all'epoca romana e tardoantica. Il sito rispecchia chiaramente la vita della Pola romana e mostra quattro diverse fasi costruttive tra età antica e tardoantica. Nella prima fase vediamo muri e canali per il drenaggio delle acque piovane. Le fondamenta degli stessi muri sono addossate alla pietra viva che è stata scolpita fino a formare un plateau diritto. A giudicare dalla cenere rinvenuta sul sito, la costruzione dev'essere stata bruciata in un incendio. Il decumanus, che toccava la parte settentrionale del Foro romano, e le altre vie cittadine vennero progettate nella stessa epoca. La via principale era pavimentata in lastricato, con un canale per il drenaggio dell'acqua. La datazione risale alla seconda metà del I sec. a.C. La seconda fase costruttiva è visibile a sud-ovest della via principale romana. Il pavimento (preservato e presentato negli uffici dell'OTP banca) è pavimentato con piastrelle esagonali di marmo di diversi colori. Sulle pareti vediamo resti di rivestimenti in marmo bianco con modanature intagliate. In questa sala fu rinvenuta una testa di donna in marmo, Agrippina Minor, risalente alla fine della prima metà del I sec. d.C. La terza fase comprende una costruzione che era aperta verso sud e dava sul portico del Foro. La nicchia quadrangolare dell'edificio raggiunse parte della via coprendo il lastricato. Si sono conservate due colonne lisce e il muro di una costruzione risalente alla seconda fase costruttiva. La quarta fase risale all'Alto Medioevo e comprende la cosiddetta „stanza di Agrippina", costruita con grandi blocchi di pietra. Vennero rinvenute decorazioni, frammenti di ghirlande, il pilastro di un parapetto con in rilievo la testa di Medusa e due pezzi di scultura imperiale. La parte denominata „casa di Agrippina" si trova all'angolo sud-orientale della zona del Foro, su cui si apre, ed è decorata con stucchi, marmi e affreschi. Il ritratto di Agrippina Minore fu rinvenuto su un podio di mattoni rivestito di marmo. Si suppone che all'epoca dell'imperatore Claudio una delle taverne situate nel porticato del Foro sia stata adibita a sacellum. Ivi si recavano i cittadini che volessero fare un tributo all'imperatore e alla sua famiglia (la moglie Agrippina e il figliastro Nerone). Una parte del sito archeologico è stata efficacemente incorporata negli uffici della banca e quindi permanentemente protetta. Il resto del complesso, invece, prende posto nel giardino degli edifici circostanti ed è un esempio perfetto di valorizzazione della Pola antica.

BIBLIOGRAFIA: K. Džin, Forum u Puli, Histria Antiqua 5/1999., pag. 29-32.

R.

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Literatura

K. Džin, Forum u Puli, Histria Antiqua 5/1999., str 29.-32.

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