Dio stalnog postava Novigradskog lapidarija (Muzej Lapidarium), (preuzeto s https://www.ppmi.hr/hr/patrimonio/katalog-predmeta/item/164/, snimio Živko Bačić)

Archeologici musei e collezioni

Archeologici musei e collezioni, istituzioni museologiche che conservano, elaborano ed espongono il materiale archeologico, cioè la cultura materiale dalla preistoria agli inizi del medio evo.

La più antica collezione nota di monumenti archeologici in Istria è stata creata agli inizi del XIX sec. a Pola, quando tutti i monumenti in pietra (rilievi, sculture, iscrizioni) sono stati depositati nel Tempio d’Augusto in forma di lapidario – magazzino, per essere protetti in senso fisico. I tentativi di fondare una collezione specializzata da museo nel corso della prima metà del XIX sec. non hanno avuto successo. Nella seconda metà del XIX sec. comparivano in Istria le prime collezioni private, tra le quali la più nota era quella della famiglia Scampicchio in Albona, che è stata donata alla Società Istriana per l’Archeologia e la Storia del Territorio, con l’obbligo che la società fondi il museo archeologico. Oltre questa collezione privata, il nucleo era formato dai reperti dalle necropoli Pizzughi e Vermo, trovati in quegli anni. Il Museo Archeologico Provinciale istituito nel 1884 in Parenzo, è il primo museo archeologico in Istria, ed era di tipo privato cioè era la proprietà di una società di cittadini. Solo nel 1902 viene istituito a Pola il Museo Civico, il cui nucleo era formato da molteplici e ricchi reperti dal Nesazio, cosicché aveva un carattere prevalentemente archeologico. Oltre al Museo Civico esisteva la collezione statale dei monumenti in pietra (nel Tempio d’Augusto e nell’Anfiteatro). Tra la I e la II g.m., il Museo Civico di Pola diventa il Regio Museo dell’Istria, al quale viene aggiunto il materiale dal lapidario e parte del materiale dal museo di Parenzo, il quale in questo modo praticamente cessò di esistere. Dopo la II g.m. il museo di Pola ha continuato a operare come Museo Archeologico dell’Istria, ed è diventato l’asse principale dello sviluppo dell’archeologia in Istria. Il Museo di Parenzo è stato istituito nuovamente come Museo territoriale parentino, di tipo complesso. Il lapidario dei monumenti romani e medievali (iscrizioni e rilievi), e reperti della cultura materiale archeologica del Parentino formano la maggior parte dei contenuti della collezione archeologica. Anche altri musei territoriali e civici di tipo complesso in Istria hanno collezioni archeologiche, Museo territoriale di Rovigno (lapidario, colelzione numismatica, piccoli oggetti), Museo Popolare di Albona (collezione di monumenti in pietra, piccoli oggetti), il Museo Civico di Pisino (collezione di oggetti e copie di oggetti che nel 1984 ha allestito MAI di Pola), il Museo territoriale di Pinguente (il MAI di Pola ha allestito la collezione nel 1975), in tempi più recenti anche il Museo Civico di Umago (collezione archeologica in formazione, ricco programma di mostre anche di tipo archeologico ospitate periodicamente). I lapidari più piccoli e mostre di monumenti in pietra archeologici vi sono anche a Montona (nel passaggio del bastione rinascimentale), a Rozzo (nel vano della porta della città) e a Cittanova (in trasformazione, perché era situato nel pianterreno del palazzo Rigo, ed è stata pianificata la costruzione di un nuovo edificio finalizzato). In particolar modo bisogna menzionare la collezione archeologica sulle isole Brioni, e come parte dell’istituzione Parco nazionale. Una ricca collezione archeologica ha il Museo provinciale di Capodistria, e in Pirano c’è come parte del Museo Navale “Sergej Mašera” anche una piccola collezione archeologica.

R. Matijašić

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