Okrugli kažun

Casite

Casite (casoni, cr. kažuni), edificazioni di piccole dimensioni a un vano murate a secco maggiormente con la pianta a forma circolare, però anche a forma quadrata. Sono il frutto della cultura edile spontanea delle civiltà preistoriche in tutto il Mediterraneo. In Croazia ci sono nella Dalmazia (bunje, trimi, poljarice, čemeri) e nell'Istria, soprattutto nella sua parte meridionale e occidentale - sui campi nei dintorni di Dignano, Fasana, Peroi, Valle, Rovigno, Canafanaro, Sanvincenti, Gimino e Barbana.

Sono presenti in quantità minore all'est e al nord della penisola, e si possono trovare fino all'Istria slovena (hišice, koče) e sul Carso triestino. La forma circolare è caratteristica per la parte meridionale dell'Istria, e la forma quadrata appare nell'Istria centrale e settentrionale, specialmente nel Parentino. Le forme affini si trovano nelle regioni italiane di Puglia, Abruzzo e Sardegna, poi in Provenza, Catalogna e Galizia, in alcune isole della Grecia e in Peloponneso. Ci sono anche in Irlanda, Galles, Scozia e Svezia, il che porta alla conclusione che in diversi luoghi dell'Europa, non avendo origine da una fonte sola, è nata contemporaneamente un'architettura affine di casette in pietra, determinata innanzi tutto dalla quantità di pietra disponibile. Le casite sono l'eredità edile originaria popolare rurale la quale non appartiene a un solo periodo dello sviluppo d'edilizia: tale costruzione nelle nostre aree si mantiene dall'epoca dei castellieri istriani preistorici, e si tramanda fino ai nostri giorni. Venivano costruiti in modo spontaneo sulle aree nelle quali per la creazione del terreno coltivabile si toglievano le lastre di pietra dal terreno, e poi con questo materiale si tentava di costruire la muratura a secco e di coprirla a cupola. La casita istriana è un singolare e remoto tipo mediterraneo di edificazione in pietra, svolto in maniera di chiudere e coprire a cupola la costruzione senza l'aggiunta di altri elementi e materiali edili. Sul muro di orlatura, di regola più basso e largo di forma concentrica, la cui larghezza dipende dalla circonferenza della casita, si elevava la costruzione della cupola originale e molto semplice (più antica di quella che è oggi considerata cupola), che si forma con l'accentuazione graduale minore della console delle lastre verso l'ambiente interno. Il tipo più antico e complesso di casita nasce già dalle fondamenta con la muratura a strati a forma concentrica seguendo la verticale, con l'accentuazione graduale degli strati di pietra orizzontali verso l'interno. In questo tipo la cupola e la copertura sono state risolte con le piastre rivolte leggermente verso l'esterno in un unico corpo edificato in una sola operazione. Con l'influsso della civilizzazione sulla cultura popolare nasce un tipo di casita più sviluppato e più stabile, il quale è composto da due corpi edificati in tre fasi: nelle prime due fasi di edificazione vengono costruiti il corpo delle fondamenta, il muro e la cupola, e nella terza e ultima fase il cornicione e le piastre di copertura inclinate. Esempi di questo tipo di costruzione più sviluppata si sono conservati maggiormente sui campi del dignanese. La porta d'ingresso, di regola più piccola della statura dell'uomo e aperta verso ovest, è senza colonne verticali, con il soprapporta di dimensioni maggiori, a volte con piastre di agravio. Sulle casite raramente si aprono le finestrine per la luce o per la sorveglianza del campo. In quelle di dimensioni più grandi nel mezzo c'è il focolare con le aperture per la fuoriuscita del fumo e le panche in pietra lungo il bordo. La copertura di solito finisce con una piastra di pietra orizzontale e con il pinpignol formato. La circonferenza interna è in media di 1,50 - 3 m, e l'altezza di 1,60 - 2 m, anche se ci sono delle casite di dimensioni sensibilmente più grandi. La pianta circolare e i vani piccoli e chiusi hanno impedito lo sviluppo di questo tipo di edificio, cosicché l'edificio integro a pianta quadrata ha avuto la precedenza, il quale dalla originaria casa a un vano e con il solo pianterreno si è sviluppato nella casa d'abitazione rurale. La casita a forma  circolare si usava per di più come un rifugio temporaneo e magazzino per i prodotti e per gli utensili sui campi distanti. La casita, come la parte più preziosa dell'edilizia rurale popolare non è svanita sotto gli influssi romani e altri, e fino ai nostri giorni è rimasta nella forma primitiva della "piccola" edilizia, in armonia con l'ambiente istriano.

BIBLIOGRAFIA: T. Stepinac Fabijanić, Kažuni, kažete, hiške, koče…, Zgodovinske vzporednice slovenske in hrvaške etnologije, 1987, 3; ista, Paleoetnološka istraživanja kamenih poljskih kućica okruglog tlocrta u Istri, Problemi Sjevernog Jadrana, 1988, 6; L. Lago, Kažuni, Pula 1996.

A. Krizmanić, L. Nikočević

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Literatura

Tihomira Stepinac Fabijanić, „Kažuni, kažete, hiške, koče…“, Zgodovinske vzporednice slovenske in hrvaške etnologije, 3, 1987.; ista, „Paleoetnološka istraživanja kamenih poljskih kućica okruglog tlocrta u Istri“, Problemi Sjevernog Jadrana, 6, 1988, Luciano Lago, Kažuni, Pula 1996.

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