Motovun, panoramski pogled s juga, (fotografija vlasništvo Glasa Istre, snimio Dejan Štifanić), 2016.

Montona

Montona, abitato sul colle nell'Istria centrale, a 21 km a sud est da Buie, sopra la costa orientale del tratto medio di Quieto (45°20´N; 13°50´E; 277 m d'alt.); 531 ab. (2001), la sede del comune. È uno tra i più conservati complessi urbani medievali dell'Istria.

Il nucleo dell'abitato è situato sulla sommità dell'altipiano conico sopra l'area circostante, con il sobborgo sul pendio a sud (Borgo) e con il nuovo sobborgo sul dorsale a est (Gradisiol), e il più recente (XIX sec.) Laco (cr. Kanal), ai piedi dell'altura, lungo la strada regionale Caroiba del Subente - la valle del Quieto. Fino agli inizi del XX sec. aveva un numero di abitanti quasi il doppio rispetto a quello che ha oggi. Gli abitanti si occupano di agricoltura, di zootecnia e di viticoltura (le piantagioni di vite: il terrano, il pinot, la malvasia) e la produzione del vino (le cantine). La sede di piccola imprenditoria, dell'albergo (Castello-Kaštel); nei tempi recenti il luogo del festival cinematografico internazionale (Motovun Film Festival) e delle manifestazioni legate alle belle arti; la sede del Centro internazionale delle università croate in Istria. Montona si è sviluppata sull'altura, sul luogo del castelliere, e su alcuni colli circostanti (Sublenta). L'area attorno a Montona era abitata anche nell'antichità, quando si trovava al margine dell'agro parentino (i reperti dei frammenti delle iscrizioni antiche a Montona e a San Pancrazio di Montona, esposti nel lapidario nella torre). Come centro del possedimento feudale comincia a svilupparsi dal VIII sec., e la prima volta viene menzionato nel placito di Risana del 804. Una parte delle entrate apparteneva al vescovo di Parenzo, cioè al patriarca d'Aquilea, e questi hanno passato il feudo nelle mani dei conti di Gorizia nel XII sec. Dalla metà del XIII sec. aveva il podestà confermato dal patriarca. Cercando di liberarsi dal suo potere temporale, nel 1278 Montona viene sotto il governo di Venezia, dopo di che venne il periodo instabile caratterizzato dagli scontri dei due partiti fino alla fine del XIII sec. Fino al XVIII sec. era un punto importante nella parte veneziana dell'Istria, tra l'altro anche per il controllo della foresta di Montona. Dopo la II guerra mondiale la grande parte degli abitanti ha lasciato il paese, e la città è stata trascurata; negli anni Settanta è stata iniziata la restaurazione dei monumenti e delle case residenziali e la valorizzazione turistica, e oggi è un centro importante di quella parte dell'Istria. Il nucleo della città è circondato dalle mura di difesa dal XIII e dal XIV sec., che poggiano sulle fondamenta più antiche, e nel seguito sono state restaurate. Dalla parte interna sono state fortificate con la serie di nicchie ad arco acuto, e sui punti esposti hanno le torri di difesa a base quadrata. Sulle mura oggi porta la via panoramica attorno al livello più alto della città, all'interno della quale ci sono alcune case romaniche e gotiche. Sulla piazza principale c'è il palazzo rinascimentale - il castello, diverse volte ristrutturato nel periodo dal XVI al XIX sec.; il palazzo cittadino con i resti delle finestre romaniche del XIII sec., la chiesa parrocchiale del tardo rinascimento di Santo Stefano (1580 - 1614), con il campanile separato del XIII sec. con il parapetto dentato sulla cima piatta. Nella chiesa ci sono numerose opere d'arte (le statue in marmo di F. Bonazza, gli affreschi sul soffitto del XVIII sec., l'organo di G. Calido, il servizio in argento ecc.). Sotto la piazza principale c'è il contenitore dell'acquedotto pubblico. Con la strada d'accesso principale fino al centro dell'abitato si arriva attraverso le due porte della città (XIV - XVII sec.); nelle esterne, nelle quali è situato il lapidario delle iscrizioni antiche e medievali e dei rilievi, e in quelle interne con caratteristiche del primo gotico. Alla parte occidentale della piazza, tra le porte interne e quelle esterne, si trova la loggia, aperta a tre lati con i pilastri. Il sobborgo era pure fortificato, pero le mura sono state conservate solo in tracce. A Montona ci sono altre quattro chiese: Beata Vergine Maria dei Servi (edificata nel 1584), San Giovanni Battista e la Beata Vergine Maria delle Porte (edificata nel 1521), San Antonio di Padova (prima San Cipriano, XV sec.), Santa Margherita sul cimitero superiore. A Montona è legata la leggenda del gigante Veli Joža, ispirandosi alla quale Vladimir Nazor ha scritto l'omonimo racconto.

BIBLIOGRAFIA: L. Morteani, Storia di Montona, Trieste 1895; L. Foscan, I castelli medioevali dell’Istria, Trieste 1992; D. Alberi, Istria, storia, arte, cultura, Trieste 1997; A. Mohorovičić, Utvrđeni gradovi i kašteli sjevernog Jadrana, Rijeka 1997.

R.

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Literatura

Luigi Morteani, Storia di Montona, Trieste 1895.; Luigi Foscan, I castelli medioevali dell’Istria, Trieste 1992.; Dario Alberi, Istria, storia, arte, cultura, Trieste 1997.; Andre Mohorovičić, Utvrđeni gradovi i kašteli sjevernog Jadrana, Rijeka 1997.; Motovun – povijest i sadašnjost, zbornik radova, ur. Josip Šiklić, Pazin 2010.; Statut Općine Motovun - Comune di Montona, 27. 3. 2013.