Nezakcij, arheološko nalazište, (fotografija vlasništvo Glasa Istre, snimio Manuel Angelini), 2011.

Nesazio, lat. Nesactium - Vizace

Reperto archeologico sulla collina Glavica presso Altura, a est di Pola.

Preistoria, l'agglomerazione castelliere esisteva già nel periodo del bronzo e del ferro.  La locazione di Nesazio si trova sopra a una fertile valle e un'insenatura del mare di Budava/ Porto Badò/, nella sua gran parte una difesa naturale da ripidi pendii, canali e solchi. Il margine della piattaforma era stato circondato dalle muraglie, che poi sarebbero state, parte del sistema difensivo durante l'antichità e il periodo del tardo antico.  Fuori delle mura, sui pendii, si trovano ancor oggi due strette terrazze, presumibilmente zone d'agglomerazioni preistoriche. Un alto argine, che copre tre muri a secco paralleli, difende l'entrata nel castelliere dalla parte destra, la più accessibile. Fatti i primi scavi sperimentali      J. Mladin  ha  nominato lo spazio tra il muro est e quello medio come letamaio,  mentre lo spazio tra il muro in metà a quello esterno del bastione orientale, ustrinum. A Nord, in adiacenza dell'argine si scopre uno stretto corridoio, e una delle prime porte d'entrata, probabilmente costruita nel III secolo a.C. Ai tempi dei romani fu trasformata in un contenitore d'acqua piovana. L'aspetto dell'agglomerazione preistorica non si conosce, seppure il grande altipiano sia stato sempre abitato, senza interruzione, dal periodo del tardo neolitico fino alla definitiva scomparsa di qualsiasi traccia di vita dopo gli avvenimenti verso la fine del VI e agli albori del VII secolo, a. C. Lungo l'argine di difesa occidentale, dentro l'agglomerazione, fu esplorata la necropoli preistorica, (114 tombe, tra i quali fu trovata solo una salma inumata in posizione rattrappita), scoperta nel 1900; le tombe con le giare, del periodo di ferro, furono ritrovate, come è documentato, anche fuori della zona, prima nominata,su un spazio più ampio dell'villaggio preistorico (sotto le fondamenta dei tempi romani, nella zona della stessa villa urbana). La necropoli dell'era del ferro con le giare e ricchi oggetti, datati tra l'XI e il IV-III secolo a.C. si era formata dove prima era ubicata la necropoli che andò distrutta, dell'era del bronzo, della quale furono trovati solo alcuni reperti architettonici (muri in secco, lastre di pietra tombali).  I resti dei defunti bruciati, le giare e gli oggetti erano depositati in tombe semplici coperte con lastre di pietra, in giare di pietra, o coperti da mucchi di sassi e raggruppati in entità separate. Molto presto si ripresentano tombe con molteplici sepolture. Nesazio come "capitale" degli Histri è confermata anche con i ritrovamenti di  moltissimi e oggetti di valore presenti nelle tombe, oggetti molto prestigiosi in quella epoca (ceramica, etrusca e greca importata, vasi di bronzo,  secchielli di bronzo, setole ornamentali rappresentanti figure, scettri, ventagli, ornamenti gioielli e altro) e un gruppo particolare di plastiche monumentali di pietra. Il gruppo di monumenti di pietra è fatto di lastre ornate con motivi geometrici (spirali, svastiche, nastri e cordicelle a zig-zag) reperti di pietre modellate  (nudo di donna che allatta o partorisce, cavaliere nudo di, pezzi del corpo di un giovane, la testa di cavallo, i così detti altari per i riti di sacrificio. La maggior parte di tombe fu trovata nell'adiacenza della necropoli preistorica e tutte erano in una posizione secondaria, per ciò si suppone che si tratti di monumenti tombali o di presentazioni eroiche dei defunti, dunque che si tratti dei monumenti collocati dentro un santuario dedicato al culto dei morti.  La datazione, se si prendono in considerazione le circostanze del ritrovamento non è certa.  Mladin ha datato l'avvenimento verso la fine del XIIII secolo, e agli albori del XII secolo avanti C.  La maggior parte delle datazioni è collocata  tra l'VIII e il VI secolo a. C.

BIBLIOGRAFIA: A. Puschi, La necropoli preromana di Nesazio, Relazione degli scavi eseguiti negli anni 1901, 1902 e 1903, Nesazio – Pola, AMSI, 1905, 22; J. Mladin, Umjetnički spomenici prahistorijskog Nezakcija, Kulturno-povijesni spomenici Istre, 5, Pula 1964; K. Mihovilić, Nezakcij, Monografije i katalozi, Pula 2001, 11.

K. Mihovilić

Antichità. Castelliere (Gradina), andato distrutto e raso al suolo dopo l'assedio del 177. a.C., probabilmente non fu abbandonato del tutto, ma perse l'importanza che ebbe durante il periodo d'indipendenza istriana (degli Histri). Dalle ricerche fatte finora sono emerse tracce d'insediamenti nel corso del II e I secolo a.C.; non è stato però scoperto a quando risale l'insediamento romano a Nesazio. Nel periodo di Augusto Nesazio è organizzata secondo le funzioni civiche basilari, ed aveva uno status speciale sul territorio della colonia romana polese, simile alla municipalità, con alcuni elementi d'amministrazione pubblica della popolazione locale. Secondo alcuni autori si trattava di una prefettura, e nel III sec. è stata confermata e incisa la res publica ("Res Publicam Nesactiensium") sul piedistallo della statua dell'imperatore Gordiano III. Anche durante il periodo romano Nesazio ebbe uno status culturale particolare per i discendenti degli Histri, ci furono numerose testimonianze epigrafiche sulle divinità degli Histri e della Liburnia. Nel IV sec. (e forse prima) è stata fondata a Nesazio la comunità cristiana, che ha costruito due chiese con la fonte battesimale. Nonostante non ci siano testimonianze storiche sulla disfatta di Nesazio (menzionata già nella Geografia dell'Anonimo Ravennate,  la vita cittadina organizzata cessò dopo il VII sec. Si presuppone che avvenne in seguito alle incursioni avare e slave in Istria, a cavallo tra il VI e il VII sec (599 i 611), e che Nesazio subì il destino di numerose antiche città che sono state abbandonate. Sopravvisse comunque in questo luogo un certo tipo di forma di vita, anche se non per molto, e solamente in forma improvvisata (focolari all'interno delle rovine della basilica tardo antica).  Il nome è invece sopravvissuto nella toponomastica locale, comparendo nel Medioevo come Mesazo (1243), Isacio (1426) e Ixazio (1520), da cui deriva la forma croatizzata di Vizače, come gli attuali abitanti chiamano Nesazio. La ricerca di Nesazio, che nel periodo dell'umanesimo fu conosciuto al pubblico più vasto dalle descrizioni fatte da Livio sugli assedi e le conquiste, iniziò più intensamente nel 1900, e il reperto con la scritta res publica Nesactiensium ha confermato l'esistenza dell'insediamento. Le ricerche durarono fino al 1914 senza interruzioni (P.Sticotti, A. Puschi, B. Schiavuzzi), periodicamente tra le due guerre mondiali (A. Degrassi, M. Mirabella Roberti, G. Fogolari), e più intensamente nella seconda metà del XX sec. (B. Marušić, J. Mladin, K. Mihovilić, V. Girardi Jurkić, K. Džin, G. Rosanda). Il centro di Nesazio era ubicato a nord, sul punto più alto, ed è qui che sono concentrate le costruzioni pubbliche. Sono stati scoperti il Foro con il portico e le fondamenta di tre templi romani sul Capitolio, le rovine delle terme e resti di alcune abitazioni, due basiliche del periodo paleocristiano rettangolari e parallele con l'abside inclusa in un rettangolo. La basilica posta a nord aveva un piccolo battistero, mentre in entrambe le basiliche sono stati trovati resti di mosaici pavimentali.

LIT.: V. Girardi Jurkić, Antički Nezakcij u kulturi i povijesti Istre, Histria Antiqua, 1996, 2; K. Mihovilić, R. Matijašić, Nesactium, Kulturno-povijesni spomenici Istre, 7, Pula 1998; G. Rosada, Oppidum Nesactium, Una città istro-romana, Treviso 1999.

R. Matijašić

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Literatura

Alberto Puschi, „La necropoli preromana di Nesazio. Relazione degli scavi eseguiti negli anni 1901, 1902 e 1903, Nesazio – Pola“, Atti e memorie della Società istriana di archeologia e storia patria, 22 (volume unico), 1905.; Josip Mladin, Umjetnički spomenici prahistorijskog Nezakcija, Kulturno-povijesni spomenici Istre 5, Pula 1964.; Histria antiqua, 2 (tematski broj: Antički Nezakcij u kulturi i povijesti Istre), 1996.; Kristina Mihovilić – Robert Matijašić, Nesactium, Kulturno-povijesni spomenici Istre 7, Pula 1998.; Guido Rosada, Oppidum Nesactium. Una città istro-romana, Treviso 1999.; K. Mihovilić, Nezakcij, Monografije i katalozi 11, Pula 2001.; Kristina Džin, „Results of the most recent research at the Forum in Nesactium“, Illyrica antiqua. Ob honorem Duje Rendić-Miočević, ur. Mirjana Sanader, Marina Šegvić i Ivan Mirnik, Zagreb 2005., 229-235.

Slučajna natuknica

Hoernes, Moritz