Traffico marittimo

Traffico marittimo, lo scambio di merci e di passeggeri nella navigazione marittima, e comprende la nautica e le attività dei porti e degli approdi. In antichità gli Histri e i Liburni erano noti per le pregiate navi liburne, che usavano per il trasporto e per la pirateria. I Romani gli hanno vinti, e dal 177 a. C. non ci sono dati sui proprietari istriani delle navi, fino al medioevo quando inizia il rafforzamento della nautica a Pirano, Capodistria, Parenzo, Rovigno, Pola, Fianona, Ica, Laurana e l'Albonese.

I veneziani tenevano il monopolio e non permettevano uno sviluppo più significativo in Istria, però le città Pirano, Capodistria, Parenzo, Rovigno e Pola avevano delle navi che equipaggiavano con gli addetti e con le attrezzature, con le quali tenevano il controllo sulla costa istriana e aiutavano i veneziani nel trasporto, nelle azioni belliche e altro. Con l'affievolire delle forze veneziane e con la proclamazione della libera navigazione nell'Adriatico nel 1717, si era rafforzato il ruolo della nautica istriana. Nel 1802, l'Istria con le isole contava 46 pielighe, 2 trabaccoli, 30 tartanone, 256 bragozze, 2 navi, 2 brigantini, 3 polacche e 1 pieliga patentata, che navigavano attorno all'Istria, sul Quarnero e sul golfo di Trieste fino alla Dalmazia. Gli intorni marittimi di Rovigno, che nel 1831 comprendevano l'Istria da Salvore fino a Cantrida, contavano 413 navi di grande navigazione costiera con 11948 tonnellate di stazza lorda e 1857 membri d'equipaggio e 132 navi di piccola navigazione costiera con 906 tonnellate di stazza lorda e 488 membri d'equipaggio. Le navi di lungo corso sono apparse solo dopo il 1840, e il loro numero era esiguo. Fino al 1850 il titolo di capitano di lungo corso hanno ottenuto 18 navigatori di Laurana, 8 di Volosca, 8 di Rovigno e 7 di Moschiena. Il primato nella navigazione a lungo corso teneva Lussin Piccolo, e una grande parte avevano anche Laurana, Volosca e Fianona. I centri dei piroscafi erano a Trieste e a Fiume, e si affievoliva il ruolo dell'Istria e delle isole. Il primo piroscafo istriano era Piranese, di proprietà di Pietro Viezzoli di Pirano, costruito a Trieste nel 1874. Agli inizi del XX sec. il ruolo principale nella piccola navigazione costiera avevano Pirano, Isola e Capodistria (il trasporto dei prodotti agricoli, di pietra e di combustibile a Trieste e a Venezia), poi Porto Albona, Fianona, Ica e Traghetto (il trasporto di carbone e pietra a Fiume e Pola). Nel 1914 in Istria c'erano due società di piroscafi di trasporto passeggeri e parzialmente di trasporto merci nel traffico costiero: S. N. Capodistriana, Capodistria, con 8 navi di portata di 976 tonnellate di stazza lorda, e S. N. Muggesano, Muggia, con 4 navi, di portata di 581 di tonnellate di stazza lorda. Nel traffico lungo la costa istriana e sull'Adriatico operavano soprattutto le società di piroscafi per la navigazione costiera per il traffico di passeggeri con la sede a Trieste e a Fiume. Alcuni piroscafi c'erano a Pirano (1), Capodistria (1), Pola (3), Brioni (4). Dopo la I guerra mondiale le navi sull'Adriatico erano divise tra l'Italia e la Iugoslavia. Siccome l'Istria apparteneva all'Italia, le loro società di piroscafi erano in stasi o regredivano. A Capodistria erano attive la società capodistriana, con 5 piroscafi, di portata di 612 tonnellate di stazza lorda, e la Società Istriana Autotrasporti Marittimi, con due navi a motore, di portata di 118 tonnellate di stazza lorda. A Muggia c'era la ditta Navigazione a vapore Municipalizzata con 4 piroscafi, di portata di 721 tonnellate di stazza lorda, a Isola la società Isolana, con 2 piroscafi, di portata di 321 tonnellate di stazza lorda. Tutte le società mantenevano il traffico con Trieste. Secondo i dati dal Registro Italiano Navale per il 1940, la marineria istriana contava un totale di 141 navi, con 10005 tonnellate di stazza lorda e 46 HP. Della grande navigazione costiera si occupavano soprattutto le società di Trieste, di Sansego di Fiume e di Fiume. Durante la II guerra mondiale la nautica istriana era rimasta in gran parte distrutta a causa dell'inserimento nei trasporti militari, degli affondamenti o degli danneggiamenti. Verso la fine del 1945 l'Istria (senza Pola) aveva 107 navi, e dopo la II guerra mondiale è rimasta senza i marittimi, con i porti sensibilmente danneggiati. La marina iugoslava era concentrata nella Jadrolinija a Fiume, mentre quella italiana a Trieste. La divisione dell'Istria in zona A e zona B rendeva difficile e interrompeva il traffico, mentre una parte del traffico si era mantenuta da Trieste a Capodistria e Umago. Grazie alla ricostruzione verso la fine del 1946 erano in attivo 129 navi, con 5591 tonnellate di stazza lorda. Il più importante porto commerciale in quegli anni era Rovigno. La prima ditta istriana per gli affari d'agenzia Gmarit è stata fondata nel 1947 a Pirano e aveva 5 velieri con circa 600 tonnellate di stazza lorda. Il primo marittimo nell'Istria postbellica era la ditta Val, fondata il 23 gennaio 1954, che ha cambiato il nome il 29 maggio in Slovenija-linije e il 22 ottobre in Splošna plovba Koper (dopo Piran). Accanto al veliero Splošna plovba ha acquisito altre tre navi: Sibor (Martin Krpan), Gorenjska e Rog. In novembre del 1955 con la divisione della Jugolinija ha ricevuto altre 5 navi: Bihać, Ljubljana, Neretva, Kornat e Gorica, e il 5 aprile 1956 è stata trasferita a Pirano e ha avuto uno sviluppo veloce. Nel 1982 aveva 25 navi di portata di 430440 tonnellate, in media di 13 anni in uso, il che faceva il 11,2% del tonnellaggio iugoslavo, e 760 membri d'equipaggio. Dopo l'ottenimento dell'indipendenza di Slovenia è avvenuta la crisi, e a causa dei debiti e delle perdite lo stato di Slovenia doveva assumere anche gli obblighi. Nuovamente, nel 1995, il nome è stato cambiato in Splošna plovba d.o.o. Portorož, e nel 2003 aveva 14 navi di portata di cca 430000 tonnellate e 480 persone impiegate. Su quel territorio era attiva dal 1958 al 1961 anche la compania Obalna plovba Koper, con 13 navi piccole e 3386 tonnellate di stazza lorda, che si è unita a Splošna plovba. Dal 1960 a Umago era attiva la società Kvarner, con una nave di 626 tonnellate di stazza lorda, e nel 1962 si è unita a Lošinjska plovidba. Istarska plovidba Pula era fondata nel 1961, e siccome non riusciva ad acquistare le navi, è stata cancellata dal registro. È stata nuovamente fondata il 12 aprile 1979 quando Uljanik le consegna la nave Istranka. Avevano 5 navi: Fenera, Franina, Jurina, Porer e Učka, con 45432 tonnellate di stazza lorda il che era il 1,7% del tonnellaggio iugoslavo. A causa delle difficoltà ha cessato l'attività, e il 1. settembre 1986 è stata fondata Uljanik Plovidba, con tre navi costruite nel proprio cantiere. Nel 2004 aveva 4 navi da carico: Stoja, Veruda, Uljanik e Arena e la nave passeggeri per le crociere Dalmacija. Nel 2004 le navi in Istria avevano anche Kvarner express Opatija (8 navi per le gite turistiche), Mirna Rovinj, Droga Portorož e Plava laguna Poreč (pescherecci), Tehnomont, Crvena zvijezda, Brodogradilište Uljanik, Vrsar Tours.

BIBLIOGRAFIA: R. Barbalić, Pomorstvo Istre, Pomorski zbornik, 2, 1962; S. Gaberc, Kratek oris zgodovine Slovenskega pomorstva, Zbornik za zgodovino naravoslovja in tehnike, Ljubljana 1998; F. Gestrin, Pregled pomorstva v Slovenskem primorju, ibid.

J. Orbanić

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Literatura

Radojica Barbalić, "Pomorstvo Istre", Pomorski zbornik, 2, 1962.; Slavko Gaberc, "Kratek oris zgodovine Slovenskega pomorstva", Zbornik za zgodovino naravoslovja in tehnike, Ljubljana 1998.; Ferdo Gestrin, "Pregled pomorstva v Slovenskem primorju", ibid.