Caratteristiche geopolitiche

Caratteristiche geopolitiche. L'Istria si trova nelle vicinanze di due assi stradali tradizionali che hanno confermato la loro vitalità in tutti i periodi della storia europea. In una direzione la via adriatica marittima da sud continua nella terraferma attraverso le Alpi nell'entroterra del continente europeo, mentre il secondo asse stradale è il collegamento tra la Pianura Padana ad occidente con quella Pannonica ad oriente.

Esattamente su questi presupposti spazio-direzionali si sono sviluppati nelle vicinanze dell'Istria, influenti centri politici, economici e culturali: Aquilea nel periodo romano, Venezia nel Medioevo e Trieste e Fiume ne XIX sec. Malgrado questi fatti l'Istria rimaneva spesso all'infuori delle correnti principali di modernizzazione. Nei singoli periodi era anche il luogo conteso da forze politiche reciprocamente concorrenti. Nel medioevo l'Istria era il luogo in cui si scontravano gli interessi tra l'organizzazione  aquileiana feudal-ecclesiastica e gli Asburgo, quindi fra Venezia e gli Asburgo, nel XIX e all'inizio del XX sec. L'Istria era contesa da Austriaci e Italiani e a metà del XX sec. attorno ad essa si inasprirono i rapporti tra lo stato italiano e quello jugoslavo. La sola Istria non è mai stata abbastanza forte per imporsi come centro indipendente del potere. Inoltre, le pretese dei centri vicini suscitavano la divisione politica della penisola nei diversi periodi, che per quel che concerne l'Istria non costituirono mai un fattore di progresso. Nel XIX sec. la Monarchia degli Asburgo unificò la penisola dandole lo status di provincia, ma l'Istria non si sviluppò comunque come altre province appartenenti allo stesso stato. Ad uno sviluppo più veloce non contribuì neppure il fatto che nel suo ambito si trovavano il litorale liburnico, Cherso e Lussino. Nessuna delle città istriane si assunse il ruolo di centro guida: il vecchio centro austriaco di Pisino, non ha in realtà mai superato il ruolo limitato di centro locale; Parenzo, nuovo centro politico, è rimasto città periferica senza influenza reale; anche Capodistria, centro storico del periodo veneziano, era ubicata troppo perifericamente; l'Austria concepì Pola come porto bellico, senza troppa influenza sulla penisola nel suo complesso. Da ciò l'Istria si trovò nel XIX sec. sotto l'influsso forte di Trieste, centro cittadino, economico e prima di tutto commerciale con il quale non era nella stessa unità amministrativa. Il periodo  relativamente breve tra le due guerre  mondiali dell'amministrazione italiana portò importanti cambiamenti nella struttura demografica  ed economica. La colonizzazione della nuova popolazione italiana, l'italianizzazione della popolazione slava, l'imposizione di culture importate e modelli produttivi nell'economia (per es. il dare vantaggio alla coltivazione del grano) aprirono dei grossi dissapori tra Italiani, Croati e Sloveni. Dopo la II guerra mondiale, in condizioni politiche completamente cambiate, la vittoria della parte slava, portò ad una notevole emigrazione degli Italiani e delle altre persone che non condividevano le loro idee politiche. Nel sistema della Jugoslavia, l'Istria era la regione che tendeva più a Ovest ed anche la più aperta agli influssi contemporanei e agli incentivi allo sviluppo. A causa di ciò lo sviluppo del turismo nello stato jugoslavo era il più forte proprio in Istria. La conferma dell'Istria come regione turistica croata guida, indubbiamente era la forza trainante di tutto lo sviluppo economico, ed aveva anche un influsso sulla coesione politica, alla quale ha contribuito anche con  un collegamento stradale migliore con il resto della Croazia. Lo scavo del tunnel stradale del Monte Maggiore fu un avvenimento decisivo con effetti lungimiranti. Nel traffico di transizione l'Istria si trova in effetti in una posizione svantaggiata a causa della direzione dell'entroterra europeo verso porti più vicini di Fiume, Trieste, Venezia, e la aggirano anche gli assi sulla terraferma Fiume-Trieste e Venezia-Trieste. Il rafforzamento dell'identità regionale istriana nel contesto nazionale croato, ma con gli elementi transnazionali, fa dell'Istria una parte atipica del corpo nazionale. Dopo l'indipendenza della Croazia nel 1991, l'Istria ha dimostrato sul piano politico interno croato una particolare sensibilità ad ogni tentativo di centralizzazione. Ciò si manifestava nell'appoggio degli elettori al partito regionale, l' unico che ha realizzato in Croazia  una continua rappresentanza nel Parlamento ed una rappresentanza più convincente a livello regionale.

M. Klemenčić

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