Atti

Tra le numerose riviste che affrontano la storia dell'Istria uno spazio tutto particolare va attribuito agli Atti del Centro di ricerche storiche di Rovigno (=CRSRV), editi in collaborazione con l' Unione Italiana di Fiume e l'Università Popolare di Trieste.

La costituzione nel 1968 del CRSRV fu contraddistinta quasi subito dall'avvio di un'intensa attività editoriale. Fu la collana degli Atti a partire per prima già il 21 febbraio 1971 con la presentazione a Dignano del suo primo volume. Durante questo quarantennio di vita del CRSRV, nelle pagine degli Atti ha trovato spazio la produzione storiografica dei settori che fin dall'inizio hanno rappresentato i principali campi di ricerca dell'istituzione rovignese: la storia, le sue scienze ausiliari, l'archeologia, l'arte, la storia del diritto e dell'economia, l'etnografia, la dialettologia istriota e veneta, la linguistica e la cultura dell'Istria, di Fiume, della Dalmazia e delle regioni contermini, a partire dalla preistoria fino all'età contemporanea. Fine precipuo della rivista è stato quello di offrire una testimonianza obiettiva e qualificata della storia e della cultura della cerchia nazionale italiana nel contesto storico-politico e socio-culturale di questa importante area di sutura adriatico-mediterranea. Gli Atti per tutti i suoi 38 volumi finora editi sono riusciti a mantenere le caratteristiche di periodico a numerazione progressiva e di pubblicazione esplicitamente annuale. La rivista dispone di un suo numero di Classificazione Decimale Universale, 908(497.4/.5Istria), e di codice internazionale per le pubblicazioni in serie (ISSN: 0352-1427), nonché dell'usuale manchette bibliografica per la sua quanto più rapida e sintetica identificazione. La suddivisione della struttura della rivista nelle sezioni "Documenti e/o Saggi", "Voci del passato" e "Folclore" è stata comune ai primi diciannove volumi. Con il seguente, invece, i contributi sono stati suddivisi in due sezioni "Memorie" e "Note e Documenti". Da rilevare, poi, che con il volume VI sono stati inclusi i sommari in lingua croata e slovena dei singoli saggi allo scopo di farne conoscere in sintesi argomenti, aspetti e dati bibliografici agli studiosi di quelle cerchie linguistiche. La rivista di anno in anno è cresciuta grazie all'opera accurata e competente dei condirettori Giovanni Radossi, Iginio Moncalvo (fino al vol. XIX) e Luciano Lago (dal vol. XIX); dei redattori Marino Budicin (dal vol. XIX), Marino Predonzani ( vol. XIX-XXIII) e Paolo Ziller (vol. XXIV-XXX); e del Comitato di redazione del quale hanno finora fatto parte Arduino Agnelli, Elio Apih, Marino Budicin, Giulio Cervani, Franco Crevatin, Giuseppe Cuscito, Donata Degrassi, Anita Forlani, Egidio Ivetic, Luciano Lago, Iginio Moncalvo, Antonio Pauletich, Marino Predonzani, Alessio Radossi, Giovanni Radossi, Diego Redivo, Fulvio Salimbeni, Giuseppe Trebbi e Paolo Ziller. Nelle quasi 20.000 pagine dei trentotto volumi degli Atti sono stati pubblicati 485 articoli di 154 autori i cui testi sono illustrati da innumerevoli illustrazioni e arricchiti da importante documentazione archivistica pubblicata in trascrizione. Gli Atti dispongono pure degli Indici dei primi trenta volumi, pubblicati nel 2003 a cura di Marino Budicin al fine di offrire uno strumento scientificamente valido per la consultazione esaustiva dei loro contenuti. Infatti, essi seguono la disposizione della Classificazione Decimale Universale e si articolano negli indici dei saggi ordinati per disciplina, degli autori, dei soggetti e cronologico. Tra i risvolti dell'ampio ed eterogeneo panorama contenutistico degli Atti si possono scorgere chiari alcuni degli indirizzi metodologici che confermano l'importanza del loro contributo e  la specificità del loro ruolo sia nell'ambito della Comunità nazionale italiana che nell'ampio contesto storico-sociale e politico-culturale altoadriatico, area di particolare interesse e di contatto tra Croazia, Slovenia e Italia. Certamente una prima connotazione che si può riconoscere negli Atti è quella di aver avuto sempre la caratteristica di una rivista di frontiera con un ampio orizzonte adriatico, di essere stata una finestra sempre aperta per dialogare con gli "altri", per confrontarsi con le storiografie croata e slovena, ma anche con quella della nazione d'origine - l'Italia. Sotto questo aspetto gli Atti sono stati, e lo sono tutt'oggi, un luogo d'incontro di tradizioni intellettuali diverse. La Redazione della rivista, con l'esperienza dei primi numeri e dei primi giudizi critici ha saputo adeguarsi anche a sempre nuove esigenze storiografiche, ricorrendo ad un nuovo "modo di fare storia". La storia politica ha lasciato sempre più spazio alla storia sociale, alle analisi economiche della società, anche degli strati marginali, ai movimenti demografici, alla cultura e alla mentalità popolare, allo studio dell'ambiente naturale e sociale, e si è cercato infine di far interagire nella narrazione e nell'approccio storico le direttrici peculiari e diverse  delle componenti italiana, croata e slovena, ma anche dei due specifici ambienti istriani, quello "rurale" e quello "cittadino". I trentatré volumi degli Atti sono stati, poi, un luogo importante di incontro non solo tra storici di diversa provenienza scientifica, ma soprattutto tra studiosi di due generazioni che in questo ultimo cinquantennio hanno scritto la storia dell'Istria, di Fiume e della Dalmazia. Questa importante prerogativa degli Atti ha garantito l'apparizione, la crescita e l'affermazione di giovani storici e studiosi della Comunità nazionale italiana.

M. Budicin

http://www.crsrv.org/it/index.php

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