Antifascismo

Antifascismo, il movimento contro il fascismo e il nazismo, nato alla metà degli anni Trenta in quasi tutti i paesi europei che, in varie forme di resistenza, univa diversi partiti politici  (democratici, liberali, socialisti, comunisti, democristiani, ecc).

In Istria, invece, si è manifestato già nel 1919, contemporaneamente alla comparsa delle prime organizzazioni fasc. e probabilmente era uno dei primi in Eu. Il movimento non era omogeneo nemmeno come un gruppo formale di cittadini politicamente attivi. Si manifesta in tre forme: come opposizione cittadina - democratica, operaia – socialista/comunista e, abbastanza numerosa ma politicamente non dichiarata, opposizione della popolazione croata rurale. Sul forte parteggiamento antifascista della maggioranza della popolazione istriana, hanno influito la marginalizzazione, la povertà e lo stato di disperazione accentuato da violenze politiche. L’a. è inteso dall’opposizione politicamente articolata come lotta per la democrazia e giustizia sociale, e dalla numerosa popolazione rurale croata come lotta per la liberazione nazionale. Gli abitanti dell’Istria che hanno subito la politica fascista repressiva italiana dal momento dell’occupazioe del 1918 fino all’entrata in guerra d’Italia, hanno reagito nel 1940 con l’aperta disubbidienza civile, ma anche con la resistenza armata. La politica assimilativa dell’amministrazione italiana veniva messa in atto in modo aperto e violento, negando l’identità nazionale ai croati e agli sloveni; sono numerosissimi i casi di percussioni, allontanamenti forzati, intimidazioni e uccisioni di quelli che hanno tentato di opporsi. La politica repressiva non è riuscita a distruggere lo spirito antifascista del popolo istriano dei croati, degli sloveni e degli italiani. Gli uomini di maggior rispetto tra il popolo nei paesi, i cosiddetti popolari, come portatori di coscienza nazionale erano in opposizione ai fasisti e a tutti i partiti italiani, e in questa lotta avevano già dato prova e sacrificio. Anche il proletariato facente parte attiva della vita politica s’opponeva al fascismo, in special modo quello influenzato da idee socialiste e comuniste (sindacati), ma hanno organizzato la resistenza solo nelle zone industriali e nelle città di Pola, Dignano, Rovigno, Arsa e Albona. La resistenza antifascista del popolo croato era iniziata già in gennaio del 1919, immediatamente dopo l’occupazione da parte dell’esercito italiano. Con l’evento delle squadre fasciste e delle loro violenze, i membri del movimento soc., e dal 1921 anche di quello comunista, organizzano la difesa contro i fasc. I contadini croati attaccavano i fascisti presso Canfanaro, Raccotole di Montona, Antignana, Laurana, Fontana, Foscolini e in altre parti dell’Istria, ogni volta che le loro case erano in pericolo. A Dignano in gennaio del 1920 è avvenuto uno scontro armato tra la polizia italiana, l’esercito, i fascisti e i socialisti, nel quale è perito il giovane Pietro Benussi, e alcuni sono rimasti feriti. I croati e gli italiani in Istria hanno opposto resistenza alla violenza fasc. prima delle elezioni parlamentari del 1921 nell’albonese (la Repubblica di Albona) e Prostina (l’insurrezione di Prostina). In seguito, per le strade di Pola, Dignano, Rovigno, Buie e Valle, si conducevano veri combattimenti tra gli arditi rossi del popolo e le squadre d’assalto, cioè le camicie nere. Dalla seconda metà del 1920 vengono costituite segrete organizzazioni antifasciste: croato-slov. TIGR e le organizzazioni it. Italia libera e Giustizia e Libertà, tra le quali hanno preso parte anche alcuni exfascisti, socialriformatori e democratici, i quali, in seguito all’assassinio del segretario principale del Partito socialista it. Giacomo Matteotti, hanno compreso il proprio grande errore. I comunisti it. muovevano, fino all’inizio della II g.m., una debole resistenza al regime fascista, particolarmente in seguito a molteplici irruzioni di polizia. L’organizzazione TIGR nasce in seguito all’instaurazione della dittatura nel 1926 e al periodo di divieto delle società croate e slovene nel 1927. Numerose organizzazioni minori autonome segrete di Trieste, Gorizia e l’Istria sono riuscite ad avvicinarsi e formare un’organizzazione antifascista segreta, relativamente bene ramificata: mentre la Lotta (Borba) triestina propugnava il terrorismo come metodo di lotta antifasc., slov. (goriziana) TIGR conduceva maggiormente la politica di raduno dei patrioti, anche se ha accettato manifestazioni militanti. Il membro della TIGR V. Gortan, in seguito ad un’azione armata, è stato condannato e fucilato nel 1929, ed è diventato il simbolo della resistenza contro il fascismo. Nell’antignanese, dove c’era il più grande focolaio di scontentezza, nel 1931 hanno manifestato anche le donne, per lo più da famiglie povere dei senza terra e dei braccianti, il che può essere caratterizzato come un’insurrezione. Gli istriani hanno manifestato la resistenza al fascismo anche individualmente prendendo parte nella Guerra civile spagnola, dal 1936 al 1939, dalla parte dei repubblicani. Dall’invasione delle armate dell’Asse della Jugoslavia nel 1941 fino alla capitolazione dell’Italia, il movimento di resistenza antifascista in Istria si sviluppava in illegalità, a causa della repressione dell’apparato statale. Dopo la capitolazione dell’Italia nel 1943, in Istria inizia la grande insurrezione antifascista popolare, nascono numerosi brigate e reparti armati partigiani (movimento popolare di liberazione). Fino alla fine della guerra sono stati costituiti il Fronte antifascista delle donne, l’Alleanza unita della gioventù della Croazia, e nell’estate del 1944 la pià numerosa organizzazione antifascista Fronte unitario popolare di liberazione (JNOF), il quale ha accolto il popolo e diventato l’iniziatore del processo della larga politizzazione del popolo stesso. JNOF, come società del NOP (movimento popolare di liberazione), sulla più larga base spiegava le finalità e le missioni del movimento e preparava il popolo ai cambiamenti radicali nel processo della creazione della nuova società. In modo particolare si tentava di assumere le caratteristiche dei comitati di partito, e in questo senso era necessario radunare tutti i patrioti e “... notabili inattivi o indecisi...”. In quasi tutte le città istriane operavano con molto successo le organizzazioni del NOP, anche se illegalmente. Le Forze antifasciste cittadine non avevano le loro organizzazioni, siccome alcuni cittadini it. pol. attivi e membri del Comitato di liberazione nazionale (CLN), istituito nel 1944, sono entrati nell’organizzazione del NOP. I giovani membri dei Gruppi d’azione dei patrioti (GAP), hanno realizzato la resistenza contro il fascismo e il nazismo con le azioni terroriste indipendenti. La nascita del CLN in Istria è possibile interpretare come risposta dei cittadini antifascisti it. allo sviluppo della Lotta di liberazine popolare (LLP), come organizzazione del potere parallelo del NOP su un determinato territorio. In questo senso i Cittadini it. non volevano permettere al Nop di penetrare anche in alcune città dell’ovest dell’Istria. Secondo gli autori it. gli appartenenti alle segrete associazioni politiche antifasciste, che probabilmente hanno appena cominciato a radunarsi, hanno istituito il CLN come Organizzazione segreta cittadina antifascista in alcune città dell’ovest dell’Istria subito dopo l’8 settembre 1943. Tra di loro c’erano quelli che erano pronti per la collaborazione con il NOP, però anche quelli che per ragioni nazionaliste e politiche erano decisamente contro una simile collaborazione.

BIBLIOGRAFIA: F. Čulinović, Revolucionarni pokret u Istri 1921, Zagreb 1951; M. Bertoša, Proština 1921, Antifašistički pokret seljaka jugoistočne Istre, Pula 1972; E. Guagnini, L'Antifascismo Sloveno e Croato durante il ventennio, Qualestoria, Trieste, 1976, 2-3; B. Janjatović, Istrani u španjolskom ratu 1936-1939. godine, Pazinski memorijal, 1979, 9; D. Šepić, Talijanski antifašisti u emigraciji i pitanje Julijske Krajine, ibid.; V. Ladavac, Moji zatvori, Pula 1983; S. Zlatić, Odlomci iz sjećanja na tajne organizacije Borba i TIGR, Pazinski memorijal, 1984, 13; D. Vlahov-J. Jelinčić, Pobuna žena na Tinjanštini 1931, ibid., 1987, 15; D. Dukovski, Rat i mir istarski: model povijesne prijelomnice 1943-1955., Pula 2001; M. Mikolić, Istra (1941-1947), Zagreb 2003.

D. Dukovski

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Literatura

Ferdo Čulinović, Revolucionarni pokret u Istri 1921, Zagreb 1951.; Miroslav Bertoša, Proština 1921, Antifašistički pokret seljaka jugoistočne Istre, Pula 1972.; Elvio Guagnini, "L’Antifascismo Sloveno e Croato durante il ventennio", Qualestoria, Trst, 1976., 2–3; Bosiljka Janjatović, "Istrani u španjolskom ratu 1936–1939. godine", Pazinski memorijal, 1979., 9; Dragovan Šepić, "Talijanski antifašisti u emigraciji i pitanje Julijske Krajine", ibid.; Vjekoslav Ladavac, Moji zatvori, Pula 1983.; Slavko Zlatić, "Odlomci iz sjećanja na tajne organizacije Borba i TIGR", Pazinski memorijal, 1984., 13; Dražen Vlahov – Jakov Jelinčić, "Pobuna žena na Tinjanštini 1931", ibid., 1987., 15; Darko Dukovski, Rat i mir istarski: model povijesne prijelomnice 1943–1955., Pula 2001.; Mario Mikolić, Istra (1941–1947), Zagreb 2003.; Vanesa Begić, "Obiman katalog o važnoj izložbi", Glas Istre, 25. 9. 2018.

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