Lapidario

Lapidario (lat. lapis: pietra), esposizione di monumenti in pietra, spesso di iscrizioni (epigrafia) e di scultura. Può essere parte di un'esposizione museale oppure un'esposizione autonoma. Nella storia della museologia le prime collezioni private di antiquari furono nel XVI e XVII sec. proprio collezioni di monumenti in pietra (iscrizioni e sculture) in Italia, e poco dopo anche da noi.

Il primo lapidario in Istria ebbe origine agli inizi del XIX sec., quando furono raccolte iscrizioni e antiche sculture di Pola nel locale del Tempio d'Augusto e attorno ad esso, ed è considerato l'inizio della  museografia istriana. La collezione rimane fino alla fine della Prima guerra mondiale sotto l'amministrazione dello Stato, mentre collezioni di altro genere museale erano cittadine o private (singoli, società). Quando il Regio Museo dell'Istria (oggi → Museo archeologico dell' Istria) nel 1930 si trasferì  nel precedente  edificio del ginnasio tedesco, al pianoterra → B. Forlati Tamaro allestì un lapidario, una mostra di epigrafi d'epoca romana e dell'alto Medioevo, sculture e decorazioni architettoniche in pietra, rimasta praticamente fino ad oggi immutata. I monumenti romani sono raccolti in complessi: pubblici, sacrali, monumenti privati dei dintorni di Pola e da altre parti dell'Istria. Nelle pavimentazioni dei lapidari vengono collocati mosaici conservati di ville rustiche, scoperti agli inizi del XX sec. (Barbariga, Valbandon). La mostra dei monumenti di pietra altomedioevali venne poi completata con i risultati delle ricerche di B. Forlati Tamaro, → M. Mirabella Roberti e → B. Marušić. Un simile e ricco lapidario con monumenti risalenti all'epoca romana esiste  nel Museo patrio parentino, posizionato al pianoterra del palazzo Sinčić, ed in esso sono raccolte in generale epigrafi del territorio parentino. I lapidari fanno inoltre parte di altre esposizioni museali in Istria, ovvero del Museo patrio a Pinguente, del Museo civile ad Albona e della Collezione archeologica delle isole Brioni. Ognuno di essi conserva monumenti antichi in pietra appartenenti al proprio terriorio; particolare importanza ha il lapidario albonese per il carattere liburnico del materiale scritto, nel quale si nota l'alto livello di romanizzazione, nonchè il lapidario pinguentino ricco di rappresentazioni pittoriche sulle epigrafi. In alcuni luoghi (Rozzo e Fianona) i lapidari sono l'unica forma di raccolta museale. Nuovo esempio di lapidario contemporneo è quello a Valle, che nel 2002 venne  posizionato  nella cripta della chiesa parrocchiale (autori Ivan Matejčić e Miljenko Jurković), al posto del vecchio lapidario del XIX sec., e comprende ritrovamenti di ricerche recenti.

BIBLIOGRAFIA: I. Matejčić, M. Jurković, Lapidarij u Balama, Split i Bale 2002; Muzeji i galerije Istre, vodič, Pazin 2003.

R. Matijašić

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Literatura

I. Matejčić, M. Jurković, Lapidarij u Balama, Split i Bale 2002; Muzeji i galerije Istre, vodič, Pazin 2003.